Descrizione
Le prime attestazioni certe di frequentazione umana risalgono al Paleolitico Medio, mentre ancora dubbia è una precedente fase di frequentazione già nel Paleolitico Inferiore.
Sono ampiamente attestate anche frequentazioni del territorio nel Mesolitico da gruppi di cacciatori-raccoglitori, nell'Età del rame e nell’età del Ferro, in cui la presenza umana è testimoniata da resti di castellieri retici.
Tra il 1976 e il 1978 si è tenuta una campagna di scavo nel sito Castelnoviano di Fontana de La Teia, e i numerosi manufatti litici rinvenuti hanno permesso di confermare una frequentazione umana nel Mesolitico. La stratigrafia non ha restituito evidenze di strutture artigianali di abitato (focolari, buche di palo, pozzetti…), ma i numerosi resti di scarti di lavorazione hanno fatto invece pensare che il sito avesse il ruolo di officina litica, avvalendosi della pietra locale.
Nell'89 a.C., dopo le invasioni dei Galli Cenomani e Boi, il territorio viene conquistato dai romani, che lo sottomettono definitivamente solo nel 16 a.C.
Tra IV e VI secolo il territorio del Baldo, in particolare il suo versante orientale, viene cristianizzato.
Nel VI secolo il territorio del Baldo passò sotto il dominio longobardo e nel secolo successivo dei Franchi. Durante il periodo longobardo, vengono costruiti numerosi presidi militari.
Tra VII e IX Sec. si hanno anche i primi eremitaggi a Santa Maria de monte bloto, dove successivamente sorgerà il santuario della Madonna della Corona.
Nel 1193 divenne comune con sede in Saugolo, poi in Campedello e quindi dove si trova attualmente.
Le prime testimonianze scritte dell’esistenza di Ferrara di Monte Baldo risalgono ad una bolla papale di Onorio III, del 1218, dove vengono elencate le cappelle che facevano riferimento alla pieve di Caprino, tra cui anche quella di Ferrara.
Con l’avvento degli Scaligeri nel 1277, il territorio di Ferrara entrò a far parte della "fattoria scaligera" proprio grazie alla caratteristica attività di produzione e lavorazione del ferro, e questo le permise di essere esente dalle imposte e dai dazi imposti da Verona. Nel censimento dei territori scaligeri, Ferrara appare però solo nel 1355, denominata come villa di Feraria (o Feratie) Montisbaldi".
Nel 1405 passa sotto il controllo della Serenissima diventando giurisdizione prima dei Dal Verme e poi del Comune di Verona ma, come punizione per un tentativo di indipendenza, nel 1442 il territorio di Ferrara viene aggregato al vicariato del Garda, andando così a fare parte della “Gardesana della terra”. In questo periodo nasce a Ferrara di Monte Baldo Giulio Cesare Bordone (1484-1558), il quale fu uno scrittore rinascimentale erudito e acuto, praticò anche la professione medica e approfondì le scienze naturali.
Nel XVI secolo Ferrara viene citata negli scritti naturalistici di Calzolari e Pona, botanici e farmacisti veronesi che per primi approfondirono e divulgarono le qualità officinali della flora del Baldo.
Nel 1630 gli abitanti di Ferrara vennero dimezzati dalla peste, e la popolazione che contava 313 individui passò a soli 133, cominciando poi una lenta ripresa demografica.
La valle di Ferrara fu testimone di fatti d'arme sia durante le campagne di Napoleone in Italia, sia nel corso delle guerre del Risorgimento. Le truppe di Napoleone arrivarono nella primavera del 1796, costruendo numerose fortificazioni, e il 23 giugno occuparono Ferrara. Nel 1802 Ferrara entra a far parte del comune di Brentino-Belluno e nel 1814 entra a far parte del regno d’Austria. In questo periodo viene anche istituita la prima scuola elementare.
Altro personaggio degno di nota è Luca Ermenegildo Lorenzi (1849-1923), il quale fu a lungo benemerito segretario di Ferrara di Monte Baldo, diede un contributo fondamentale alla riforestazione, allo sviluppo della frequentazione escursionistica e al miglioramento delle malghe. Fu insignito del titolo di "cavaliere" dal CAI.
Nel 1866, con la terza guerra d'indipendenza, entrò a far parte del Regno d’Italia.
La zona del Baldo fu centrale durante la Prima Guerra Mondiale; in particolare, il fronte passava proprio nel territorio di Ferrara di Monte Baldo: numerose sono le trincee e le fortificazioni ancora visibili che lo testimoniano, tra cui il sentiero di Caval di Novezza. Il primo giorno di guerra gli alpini del battaglione Verona superarono il confine di stato con l'Austria-Ungheria da Ferrara. Durante la Grande Guerra Ferrara di Monte Baldo fu un polo di rifornimento per il fronte di prima linea. Da qui passò la legione cecoslovacca prima di raggiungere il Doss Alto di Nago. Furono 15 in totale i cittadini del comune di Ferrara che morirono durante il conflitto. Nel corso del secondo conflitto mondiale il suo territorio fu teatro di scontri tra le truppe nazifasciste e i partigiani, che potevano trovare rifugio nei boschi e nelle grotte del territorio.